1. |
Geometrie
05:44
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Un gioco di equilibri fragili ma geometrici
Un’architettura di carta, stime e pensieri
Sentimenti e simmetrie
Confusione e logica
Segreto e profondo, astratto disegno,
lirico e matematico
Un labirinto tra amore e paure
che non ha più senso per me
Gioco di equilibri fragili ma armonici
Folle altalena tra dare, dire, ricevere
Sentimenti e logica
Segreto e profondo, astratto disegno,
lirico e matematico
Un labirinto tra amore e paure
che non ha più senso per te
Segreto e profondo, astratto disegno,
lirico e matematico
Un labirinto tra amore e paure
che non ha più senso per noi
Segreto e profondo, astratto disegno,
lirico e matematico
Un labirinto tra amore e paure
che non ha più senso per noi
Un labirinto tra amore e paure
Che non ha più senso
non ha più senso
non ha più senso
non ha più senso
forse ha solo senso per noi
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2. |
Forrest
04:39
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Scivola, scorre via,
un esistenza che non è più la mia.
Statico e debole,
prigioniero docile.
Conseguenza della mia fragilità.
Ho scelto ed annullato ogni rischio.
Prendi il tempo, ruba spazio,
quello che tu sei è quello che tu vuoi.
Butta il peso e ricomincia a correre.
Fermo qui, è più facile,
comodo ma inutile.
Salvo e sicuro ma
la frustrazione cresce ancora.
Conseguenza della mia fragilità.
Ho scelto ed annullato tutto il rischio.
Prendi il tempo, ruba spazio,
quello che tu sei è quello che tu vuoi.
Butta il peso e ricomincia a correre.
Riprendi tutto, hai poco tempo,
quello che tu sei è quello che tu vuoi.
Le tue gambe chiedono di correre.
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3. |
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Di corsa fin qui a poche frasi dall'epilogo.
Seguendo i ricordi, la forza, il calore.
Lontane le dolci voci e i noiosi dubbi atroci;
piano, quei topi, han rosicchiato via le basi
Sono io, sei tu l’anello debole
che non ha saputo tenerci uniti.
Ero io o forse tu? Che differenza fa?
Ero io, eri tu un peso, un ancora.
Negli spazi fra le frasi, c'è un silenzio tragico
che rivela intimi inganni ad un cuore sadico.
Tutto è più chiaro a poche frasi dall'epilogo.
Evocando gli scontri amari e muti.
Lontani i fugaci baci e i dolosi drammi umani.
Lenti i silenzi hanno minato le basi.
Sono io, sei tu il punto debole.
Colpito! Siamo franati giù.
Ero io o forse tu? Non ha più senso ora.
Ero io, eri tu un peso, un ancora
Negli spazi fra le frasi c'è silenzio tragico
che rivela intimi inganni ad un cuore sadico.
Nelle pose, in quegli sguardi, in riflesso la verità
che in fondo tutto è cambiato, in fondo è una altra vita
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4. |
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Eccoti proprio qui, una nube sul cuscino.
Il tuo corpo, toccato, baciato, avuto.
Eccoti proprio tu. Un viso scolpito
dalla voce lenta e calda che hai dentro
Lo so, lo so, tutto questo forse non sarà infinito
ma il tepore della stanza concede la speranza
e toglie per poco la lucidità
e il pensiero di morte.
Oltre la nebbia l’amore mi rende migliore.
Oltre la fragilità dei giorni che rimangono,
contro ogni forza maggiore.
Perché la tranquillità che doni
annega il male, il dolore
Eccomi proprio qui, un cuore clandestino
in mondo nuovo, acerbo e leggero.
Eccomi sono io uomo in cambiamento
in cerca di riparo nell’abbraccio che mi dai.
Lo so, lo so, tutto questo forse non sarà infinito
ma il fuoco in questa danza
consuma l’incertezza
e toglie per poco la lucidità
e il pensiero di morte.
Oltre la nebbia il tuo amore mi ha reso migliore.
Oltre la fragilità dei giorni che rimangono,
contro ogni forza maggiore.
Perché la tranquillità che doni
annega il male, il dolore
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5. |
Es
05:13
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Spirito diviso fra nature in parità
figlio di troppi pregiudizi e saldi vincoli
Nessuno ti ha mai detto
che non sarebbe stato facile
Nessuno ti ha avvisato
che avresti sopportato
la presa di radici
che non ti appartengono
Volontà dissidente a tratti eretica
una sconfitta per chi ti credeva fedele
Ma non hai mai giurato
Non hai mai voluto
e non hai mai accettato
alcuna difficile eredità
Lunatico, selvatico
ma sempre libero di abbandonarti al piacere
Isterico o pacifico
comunque unico e coerente
Anima divisa fra il tuo sangue e il tuo domani
figlia di giusti principi e sani limiti
Lunatico, selvatico
ma sempre libero di abbandonarsi alla colpa
Isterico o pacifico
comunque unico e coerente
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6. |
Patriot
02:22
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Sono il giudizio sommario e solitario,
l’unico vero patriota.
Cancello il tempo e decido il tuo destino.
Sono un monarca repubblicano.
Sono il silenzio, devasto il tuo raccolto.
Sono politico, un vero idiota.
Brucio il tuo tempo, decido il tuo futuro.
Un dittatore democratico.
Sono risposta poco ortodossa
al tuo costante bisogno di libertà.
Sono il motivo da cui la domanda
“la tua democrazia dove sta?”
Io ti nego i fiori e la luna
ma ti concedo l’auto che vuoi.
Io ti nego il sorriso di tuo figlio
e ti concedo l’arma che hai.
Sono il giudizio sommario e solitario,
l’unico vero patriota.
Cancello il tempo e decido il tuo destino.
Sono un monarca repubblicano.
Sono il silenzio, devasto il tuo raccolto.
Sono politico, un vero idiota.
Brucio il tuo tempo, decido il tuo futuro.
Un dittatore democratico.
Io soluzione inattesa e codarda
per il tuo scontro vano e testardo.
Tu il pretesto greggio e dorato
per la mia arcana, vile crociata.
Io ti dono il dubbio e il dolore
mentre prendo l’autorità.
Ti prometto un futuro migliore
mentre tolgo la tua dignità.
Sono il giudizio sommario e solitario,
l’unico vero patriota.
Brucio il tuo tempo, decido il tuo futuro.
Un dittatore democratico
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Raymond K. Verona, Italy
Raymond K. è una band con base a Verona nata nei primi mesi del 2010.
Propone una musica frutto del
compromesso di diverse tendenze musicali e variegate sonorità che oscillano tra l’elettrico, l’acustico e l’elettronico dando vita ad un sound catalogabile come post progressive raffinato e ricco di dettagli.
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